I cani, soprattutto, e poi le rose sono le mie passioni. Ci sarebbero anche la cucina e il bricolage, ma questo blog lo voglio usare come diario della mia vita con Ciccia (la mia adorata amica pelosa) e con le mie rose.

domenica 9 dicembre 2012

L'anno che sta finendo è stata una stagione strana per le rose e per tutto il giardino. Tutte le fioriture sono iniziate in anticipo, e verso la fine di maggio, quando di solito le rose "fanno il coro" fiorendo tutte insieme, sembrava di essere ad estate inoltrata; tante erano già sfiorite e si buttavano sul verde. Quando poi l'estate vera è arrivata sono stati dolori; neanche un goccio d'acqua per un periodo lunghissimo, qualche goccia ogni tanto (come dicono a Chiusi: ha dato una sgrullata) ha aiutato il giardino a non trasformarsi in una landa desolata, ma non è certo stata sufficiente per evitare che le rose si spogliassero delle foglie per ridurre al minimo la vitalità e quindi i consumi .... mi sa che hanno imparato da qualche fachiro. A settembre e ottobre, poi, con le piogge sono rinate ed hanno recuperato il tempo perso; a novembre erano quasi tutte fiorite, specie la Bon Silene che sta diventando un cespuglione fantastico.
Intanto, in questo freddo becco che c'è a Milano in questi giorni, vivo di ricordi, anche quelli poco fioriti di fine maggio.






































sabato 8 dicembre 2012

Just Joey

Ed eccomi qui dopo tanto, tanto tempo a rimettere mano in questo blog per gli stessi motivi per cui era nato.
Hanno cambiato tutto il sistema, facendo crollare nel panico l'amica poco informatica, ma che al suo blog tiene tantissimo; quindi qui di corsa a vedere come funziona ora, in modo da poterle essere di aiuto.
Per provare a mettere un post bisogna però trovare qualcosa di cui parlare, e allora ne approfitto per decantare la mia piccolina preferita: la Just Joey.


Bella vero?
Questa della foto non è la mia, ma l'ho fotografata al roseto della Villa Reale di Monza l'anno scorso. Me ne sono innamorata e sono riuscita a trovarne un esemplare, per pura fortuna perché stranamente in Italia non è per niente diffusa. L'ho posizionata esposta ad est, ai margini esterni del pergolato, in modo che riceva abbastanza sole, ma non arrivi a cuocersi, che da brava inglesina potrebbe non gradire troppo, specie in estate quando nel primo pomeriggio il sole che batte cuocerebbe anche un cactus.
E' un ibrido di tea, ed è stata "inventata" da Roger Pawsey nel vivaio Cants, in Gran Bretagna, nel 1972. Ha portamento cespuglioso, che si mantiene basso e folto.
Non è profumatissima (ma tanto io non le odoro, perché sono allergica al polline), però fa dei fiori spettacolari, di un tenue colore tra il rosa e il camoscio, che possono arrivare alla dimensione di un palmo di mano aperta (dipende dalla mano, direte voi ... diciamo che passa abbondantemente i 10 cm di diametro).
Alla bellezza dei fiori, grandi, di un colore commovente che muta col clima e con lo stadio di fioritura, e con quei petali un po' scarmigliati, aggiunge una generosità eccezionale nelle fioriture.
La mia piccolina è stata messa a dimora durante lo scorso inverno. In primavera mi ha fatto vedere un fiorellino, piccolo vista l'età della pianta, ma poi durante l'estate ha patito a causa dei mesi di siccità che abbiamo avuto, tanto da farmi temere che non ce la facesse. Ma evidentemente le radici hanno lavorato bene, e nonostante la parte aerea un po' striminzita, sono riuscite a creare una buona base, tanto che, in settembre, aveva un bel po' di foglioline ed in ottobre ha sfoggiato un altro fiore, un po' più grosso del precedente.
Adesso dovrà passare l'inverno, ma è stata preparata, ben pacciamata, e sono sicura che ce la farà. Passato il freddo eliminerò i rametti che dimostrano di aver sofferto il gelo e darò un po' di pappa alle sue ancora giovani radicette. Sono sicura che tra due o tre anni si presenterà così: